Piano del Colore

Il Piano del Colore tutela l’aspetto più delicato del territorio urbano, quello del colore dei muri delle sue case, testimonianza della storia dei suoi abitanti e delle loro tradizioni costruttive.

Per ottenere che il progetto venga realizzato è necessario che i proprietari delle case da ritinteggiare siano convinti della validità della proposta.
Infatti il colore da applicare sui muri non può essere imposto nemmeno per atti intenti di carattere filologico; può invece essere condiviso, accettato o mediato, nell’ambito di un progetto globale, nel quale i toni del colore delle tinte proposte siano “riconosciuti” dal cittadini come quelli giusti e derivanti quindi non da una scelta personale e arbitraria del progettista, ma dal risultato di tutti gli studi svolti e di tutte le analisi effettuate sullo stato materico, sulle origini e sulle caratteristiche del colore delle superfici da tutelare.

Il Piano del Colore di Ponza, attraverso la conoscenza dei materiali e delle tecniche strutturali adottate nel tempo, nel processo di formazione del costruito impiegate fino ad oggi per stabilire quelle da adottare in futuro. Questo strumento, attraverso una specifica normativa, definisce la metodologia per tutelare il cromatismo e la decorazione degli elementi architettonici delle antiche pareti murarie, sensibilizzando i cittadini alla protezione di questo patrimonio.

Raffaele Lemme

Per il Piano del Colore la metodologia di lavoro si è articolata in tre successive fasi distinte e correlate:

  • Reperimento dei dati (ricerca di documentazione storica e iconografica, rilievo fotografico, prelievo di campioni cromatici, schedatura, rilievo grafico e cromatico dei luoghi);
  • Elaborazione dei dati (analisi chimica dei campioni, individuzione di zone cromatiche omogenee, sintesi percettiva del peso cromatico, istogrammi);
  • Progetto di tutela (tavolozza propositiva dei colori e Normativa).
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