Reperimento dei dati

Prelievi campioni cromatici e schedatura

La storia del cromatismo urbano dell’isola di Ponza, come quella di un qualsiasi centro storico, ha le sue radici in quella degli edifici che la connotano, addensati nei centri antichi di Ponza Porto, S. Maria e le Forna e dipende quindi, dalla presenza di cave locali, dal sistema costrutivo adottato, dalla tipologia dei materiali impiegati nella costruzione, dal sistema di rivestimento antico a protezione della superficie muraria, dalle caratteristiche climatiche e morfologiche della zona. Per i tre centri dell’isola, inoltre, la presenza del mare e di alcuni venti dominanti e il particolare orientamento, giocano un ruolo determinante sulla manutenzione degli intonaci e sul loro “colore”.

 

Nelle apposite schede, per l’esatta manutenzione di ogni manufatto, si sono riportati, per ogni edificio i dati storici, gli elementi compositivi del prospetto, i dati caratteristici della tinteggiatura ed anche l’aspetto del degrado. Per la restituzione esatta del tono del colore segnalato dall’immagine fotografica, sono stati prelevati e conservati campioni di colore superficiali dagli intonaci di ogni facciata. Per la conoscenza della composizione delle malte e dei colori originari e per individuare le sequenze delle coloriture, si è richiesta la collaborazione di tecnici Sikkers.

A sintesi della schedatura, sono state compilate sei tabelle riassuntive: la prima riporta i toni cromatici dei 4 colori tradizionali (bianco-giallo-rosa-celeste). Nelle cinque successive tabelle, al fine di definire la ricorrenza e la percentualità dei toni cromatici rilevati, si è graficizzata la presenza del colore tramite moduli quadrati riportati in istogrammi relativi ai toni dei colori dei fondi dei murali, dei ferri, dei legni.

La schedatura cromatica, strumento operativo per il controllo del colore delle superfici murarie in una realtà oggetto di continue trasformazioni, evidenzia non solo la variazione o la perdita dell’unità tipologica, ma particolarmente quanto le ultime tinteggiature sintetiche abbiano alterato (in parte o nella totalità) l’aspetto cromatico di ogni edificio analizzato, quasi annullandone l’aspetto architettonico originario.
La successiva trascrizione delle schede in un supporto informatico (cd-Rom), ha reso possibile attivare una banca dati ampliabile e aggiornabile nel tempo.

Language »
Share This